"Il momento migliore per esercitarvi è... adesso." Thich Nhat Hanh

“La danza gioiosa comincia quando la cetra è accordata.
Accorda per noi la cetra, né troppo alta, né troppo bassa
e noi faremo fremere i cuori degli uomini.

La corda troppo tesa si spezza e la musica se ne va;
la corda troppo lenta resta muta e la musica muore;
accorda per noi la cetra…
né troppo alta, né troppo bassa”





Pausa. Anche se forzata mi ci voleva proprio una pausa.

... mi abbandono sul divano guardando fuori il giardino, chiudo gli occhi e vedo un altro giardino. Lascio tutto. Lascio che scorra il tempo senza rincorrerlo con i pensieri e lascio scorrere i pensieri.
Faccio dolcemente Vuoto lasciando vibrare via i pensieri con la musica e assaporo il piacere di essere Corpo.

Me lo dimentico infatti, nonostante il mio lavoro, in beffa a me stessa, dimentico.
Dimentico di essere Corpo e corro, corro dietro a Manas, la Mente, dietro gli impegni, i tempi da rispettare, le responsabilità, le persone gradevoli e soprattutto mi lascio coinvolgere stupidamente da quelle sgradevoli disperdendo energie preziose. Mi perdo. Mi perdo a me stessa. Ai miei più profondi obiettivi.
Faccio, faccio, faccio senza un ordine preciso, secondo una convulsa apparente priorità, sono molto funzionale in effetti, ma poi mi dimentico di tornare a me stessa.

Per non parlare poi delle emozioni... e fra tutte soprattutto del mio fedele compagno Raudra, la collera, dal quale mi lascio portar via con passione sfrenata :)
Raudra è la mia migliore maschera, do il meglio del mio Ego nella strenua difesa delle mie fragilità.

Allora mi fermo e osservo 
In fondo anche questo è fluire, fluire nelle proprie manifestazioni dell'essere e ogni volta provare a tendere o allentare quelle corde interiori, affinché vibrando queste possano produrre una personalissima melodia. Come fare altrimenti...

Poi il puzzle del mio agire quotidiano si ricompone perfettamente, ma emerge un pezzo mancante, centrale, il vero centro.

E allora torno al mio essere Corpo e al mio essere nel Respiro.
Espirando chiudo gli occhi...Nimesha...
Inspirando li dischiudo...Unmesha...
E la vita riprende la sua pienezza nella mia Presenza, Consapevolezza.

Consapevolizzare, piena consapevolezza di Sé:

...."Guardati senza nessuna identificazione, senza alcun confronto, senza alcuna condanna, guarda soltanto e noterai che accade una cosa straordinaria. Non solo poni fine ad un'attività inconscia - la maggior parte delle nostre attività sono inconsce ­- non solo metti fine a ciò, ma sei anche consapevole delle motivazioni della tua azione, senza indagare e senza scavare. Quando sei consapevole vedi il processo globale del pensiero e dell'azione, ma ciò può accadere solo quando non ci sono condanne. Quando condanno qualcosa non lo comprendo, è un modo per evitare qualunque tipo di comprensione. Molti di noi lo fanno di proposito, condanniamo immediatamente, e così pensano di aver capito.
Se invece, non condanniamo, ma osserviamo con cura, e siamo consapevoli, il contenuto ed il significato di quell'azione si dischiude. Provatelo personalmente e vedrete dai voi stessi. Semplicemente sii consapevole, senza nessun senso di giustificazione, potrebbe apparire piuttosto negativo, ma non è negativo. Al contrario ha quella qualità della passività che è azione diretta, scoprirete questo, se provate a sperimentare."...
Consapevolezza (Jiddu Krishnamurti)

Ma come fare a ri-trovarsi quando siamo persi nella quotidianità? Quando non c'è tempo, e in fondo non c'è mai tempo... come allenarsi a percepire la qualità dell'Essere durante gli impegni quotidiani?
E' difficile, è verissimo.
Solitamente si parla di volontà, di decisione, di impegno, ma volontà è un concetto che non amo nella pratica. La pratica di Consapevolezza dovrebbe essere il piacere di stare con Sè, trovare il modo giusto per sè, probabilmente se una pratica ti affatica, non è adatta a te.
Personalmente uso un espediente di risveglio della presenza, per me molto efficace. Uso una App per il telefono chiamata Mindfulness Bell, che quando meglio crede suona e io: mi fermo.
Mi fermo per qualche istante, osservo il mio corpo, la sua posizione, la sensazione, faccio tre respiri e poi riparto.
Non è un grosso impegno, ma è un buon allenamento costante "a tornare", per chi già pratica, ma tende a dimenticare la presenza, ma anche un modo per un principiante di cominciare a prendere Consapevolezza in maniera costante e graduale.

Lentamente quel suono diventerà un atteso attimo di eternità nell'incessante fluire quotidiano.


"Senti, senti questo suono meraviglioso,
mi riporta al mio vero Io..."

Tich Nhat Hanh









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